A fianco della tradizionale campagna contro l’abbandono, quest’anno il Fondo Amici di Paco lancia la campagna “TU CREDI… TI SBAGLI”, contro la sofferenza degli animali.
La campagna si articolerà in vari step. Il primo è imperniato sul concetto che i cani soffrono, esattamente come gli esseri umani. Quindi è ingiusto e crudele maltrattarli, abbandonarli, perché potrebbero arrivare a morirne.
La scelta di parlare di cani, in prima battuta, si sposa col periodo estivo, teatro purtroppo di abbandoni.
E’ un concetto molto importante da far passare perché, come afferma la fondatrice del Fondo Amici di Paco, Diana Lanciotti: “E’ importante trasmettere il messaggio che tutti gli animali soffrono e non è giusto privarli della loro dignità, della loro libertà, del loro benessere. Se passerà il concetto che un cane abbandonato può morire di crepacuore, allora più facilmente si riuscirà a far accettare il concetto che un animale a cui sparo un chiodo in fronte soffre, e soffre anche un gatto a cui è stata asportata la calotta cranica per conficcargli nel cervello degli elettrodi e dimostrare qualche assurda teoria…”Molto spesso chi fa soffrire gli animali lo fa per superficialità, non necessariamente per crudeltà. E’ importante una riflessione sulla capacità di sofferenza degli animali per modificare una mentalità che parte dall’interno delle famiglie, passa per i macelli, per arrivare nei laboratori di vivisezione.
TU CREDI che solo perché non ho la parola io non soffra se mi trascuri, se mi picchi, se mi maltratti, se mi abbandoni? TI SBAGLI. Un cane maltrattato o abbandonato può morire. Di dolore o sotto una macchina. Per lui è la stessa cosa. PENSACI. Per il tuo cane tu sei tutta la sua vita.
Questo è il testo, che sovrasta a caratteri cubitali la fotografia di un cagnolino dall’aria contrita, della nuova campagna del Fondo Amici di Paco contro la sofferenza degli animali. Una campagna che si affianca a quella già nota “Non abbandonare il tuo cane. Lui non ti abbandonerebbe mai” che per anni ha avuto e ha tuttora per testimonial Paco, il trovatello divenuto simbolo dell’associazione nata nel 1997.
Il messaggio è chiaro: far capire a chi è refrattario che i cani (e gli animali in genere) provano dei sentimenti e quindi gioiscono ma, anche, soffrono.
“Se il concetto che anche gli animali soffrono, né più ne meno di noi, si diffondesse” ha dichiarato _L14 , fondatrice e presidente onorario del Fondo Amici di Paco, in occasione della presentazione della nuova campagna, “molti atteggiamenti nei loro confronti cambierebbero. In anni di impegno a favore degli animali ci siamo resi conto che chi fa soffrire un animale, abbandonandolo, trascurandolo, relegandolo alla solitudine, non necessariamente è una persona crudele. La stragrande maggioranza è di persone che “non ci hanno mai pensato”, come diceva Paco nello spot contro l’abbandono che è andato in onda per anni in tv. Persone che non si rendono conto che con il loro atteggiamento possono fare male, molto male a un animale. Tipico è l’esempio di chi, con l’arrivo delle vacanze, una volta “preso” un cane a Natale, magari per soddisfare il capriccio temporaneo di un bambino (che poi non viene educato ad assumersi la responsabilità di un altro essere vivente), decide di disfarsene abbandonandolo… Tanto ci pensa qualcun altro, tanto si trova sempre qualcun altro che se ne fa carico. E a volte per fortuna succede, se il cane viene recuperato, portato in un canile e adottato da una nuova famiglia. Ma la maggior parte delle volte succede che il cane si perde, si unisce a un branco di cani selvatici, rinselvatichendosi a sua volta, o finisce sotto una macchina, o muore di stenti o malattie. Oppure, pur portato in salvo in un rifugio, resta lì per il resto dei suoi giorni.”
Sono oltre 150.000 i cani abbandonati ogni anno in Italia, che provocano migliaia di incidenti anche gravi, e si stimano in oltre mezzo milione i cani rinselvatichitti che vagano sul territorio nazionale (e diventano incolpevoli autori di aggressioni ai danni dell’uomo, con conseguenze a volte gravissime: v. “Amici di Paco” 50).
Alcuni cadono nella rete dei procacciatori per la vivisezione e lì si apre un capitolo terribile.
“Fa comodo credere che un cane non soffra”, ha proseguito la fondatrice del Fondo Amici di Paco. “Così come fa comodo credere che gli animali in genere non soffrano. Altrimenti come si potrebbe ucciderli (oltretutto con sistemi barbari e cruenti) per cibarsene, o usarli per la sperimentazione medica, per esperimenti che servono soprattutto a dare lustro a chi li fa? Nel mondo accademico un lavoro vale solo se “pubblicato sulle più prestigiose riviste internazionali”, dove chi si è incrudelito magari su un povero scimpanzé o un povero Beagle può vantarsi con i propri colleghi di essere arrivato a quel tal risultato sperimentando la tal tecnica chirurgica o la tal sostanza su un animale che, in realtà, ha un organismo e un DNA che nulla o poco hanno da spartire con quello umano.”
Come da anni stanno argomentando illustri personalità della medicina e della veterinaria, voler assimilare il corpo umano a quello animale è una forzatura.
“Una forzatura che ha portato negli anni alla morte cruenta e inutile di milioni di animali da laboratorio, ai quali sono state provocate malattie che “imitano” quelle umane, ma che sugli organismi animali agiscono in modo diverso, rendendo vano in partenza questo tipo di sperimentazione. Che, se effettivamente fosse efficace, avrebbe permesso da un pezzo di debellare malattie gravi come i tumori, l’Alzheimer, ecc. E invece lo scopo di tutto è spacciare come buona e utile una sperimentazione che poggia le basi su presupposti fasulli, per mettere sul mercato farmaci che non curano, ma tutt’al più alleviano, provocando in ogni caso una caterva di effetti collaterali “anche gravi” che a loro volta richiedono il ricorso ad altri farmaci… e così via, in questa spirale che serve a mantenere in una situazione di malattia cronica il malato, la classica mucca da mungere del sistema sanitario-farmaceutico.”
Al centro di tutto, il sacrificio di migliaia di animali.
“Animali sacrificati per far ingrassare le case farmaceutiche che, alla pari delle banche, delle società petrolifere, delle case automobilistiche, sono i veri grandi poteri, le vere manovratrici delle leve del mondo in cui viviamo. Ecco perché”, ha concluso la Lanciotti, “oltre alle grandi campagne condotte contro la vivisezione è importante trasmettere il messaggio che tutti gli animali soffrono e non è giusto privarli della loro dignità, della loro libertà, del loro benessere. Se passerà il concetto che un cane abbandonato può morire di crepacuore, allora più facilmente si riuscirà a far accettare il concetto che un animale a cui sparo un chiodo in fronte soffre, e soffre anche un gatto a cui è stata asportata la calotta cranica per conficcargli nel cervello degli elettrodi e dimostrare qualche assurda teoria.”
La campagna “TU CREDI… TI SBAGLI”, pubblicata oltre che sulla rivista “Amici di Paco” anche dalle testate che aderiscono all’iniziativa, è stata ideata gratuitamente dall’agenzia di pubblicità Errico & Lanciotti, sotto la direzione creativa di Diana Lanciotti.
Simona Rocchi – Amici di Paco 51
Ufficio stampa Fondo Amici di Paco
Per informazioni o per ricevere la copia di “Amici di Paco” con la locandina da esporre:
Fondo Amici di Paco
Associazione nazionale per la tutela degli animali
Organizzazione di Volontariato – O.N.L.U.S.
25080 Padenghe sul Garda (BS) – Italy
Tel. +39 030 9903142 Fax +39 030 5109170
www.amicidipaco.it