Ogni giorno ricevo centinaia (minimo 200) mail di appelli per adottare un cane abbandonato, seviziato, sequestrato ai suoi “padroni”. Da anni, ogni giorno. Tanto che ho dovuto creare una casella apposita di posta dove vanno questi appelli, che altrimenti mi intaserebbero la posta elettronica. Poi, con calma, vado a guardarli. A volte gli appelli sono preceduti dall’avviso: “Attenzione, contiene immagini molto forti” e allora so che il mio stomaco si contorcerà vedendo l’ennesima conseguenza della crudeltà e della disumanità umane. Nel tempo, lo confesso, ho perso quella spinta che, quando sono andata ad adottare Paco al canile, mi faceva desiderare di adottare tutti i cani. E’ per quello che è nato il Fondo Amici di Paco: per la mia sofferenza a dover decidere per uno, lasciandone là altri 149. Ma dopo tutti questi anni è raro, perché me lo impongo, che scatti ancora quel desiderio. Vivo con due cani, di cui uno parecchio ingombrante e impegnativo, oltre a due gatti (erano tre fino a pochi mesi fa, ma poi Qubì ci ha lasciati dopo 18 anni). Abbiamo creato un modus vivendi abbastanza equilibrato. Ci spostiamo spesso dal Lago di Garda alla Sardegna (avendo impegni di lavoro sia qua che là) e ogni volta i cani vengono con noi (i mici no, restano con i nonni). E non è facile “muovere” due cani su e giù da traghetti dove diventa sempre più difficile viaggiare se si hanno dei quattrozampe al seguito. Il due dicembre, però, è successo qualcosa che ha scardinato il mio tranquillo tran tran. Mi è arrivato un appello. Questo:

Ciao mi chiamo Spighetto! Mi trovo a Verona Sono un cucciolotto di 5 mesi maschietto, sono adorabile! Mi hanno trovato i volontari che ero tutto una ferita, piangevo e non riuscivo a muovermi! Io me ne andavo tranquillo in giro per le strade del Sud, ero da solo perché avevano ucciso la mia mamma e i miei fratellini non li ho più visti da un giorno all´altro …. quindi, giravo da solo per la strada in cerca di qualcosa da mangiare quando sono stato avvicinato da alcuni ragazzi, e ho subito pensato : ” Eh vai! Vuoi vedere che mi portano a casa con loro così avrò finalmente una famiglia?” Che illuso sono stato! Mi hanno preso mi hanno avvolto nel filo spinato come una palla e hanno iniziato a giocare a calcio con me che piangevo gridavo chiedevo pietà e perdono perché sicuramente avevo fatto qualcosa di molto brutto per meritarmi quello che mi stavano facendo…… ERO NATO! Ecco la mia colpa!! Poi più niente … mi sono risvegliato in una gabbia con tubicini che entravano ed uscivano fa tutte le parti, c´era un odore di pulito, l´ambiente era caldo …. Mi avevano salvato. I volontari sono arrivati in tempo e mi hanno portato via dalla strada. Sono stato curato e ora cerco una casa …..ma mi raccomando sono adottabile solo da veri amanti degli animali….niente calcio …

Insieme all’appello c’era questa foto: Quando l’ho vista, il mio cuore ha fatto un centinaio di capriole prima che mi decidessi ad alzarmi per andare a bere un bicchiere d’acqua. Come dicevo di appelli ne ricevo tanti, e di storie strazianti ne leggo da sfinirmi. Eppure… eppure la storia ma soprattutto il muso e gli occhi di Spighetto mi sono entrati nel cuore. Ho fatto una cosa che non ho mai fatto in tanti anni: ho contattato i volontari che due mesi fa hanno portato a Verona Spighetto, l’hanno salvato e curato. Ho parlato con Manuela, la presidente della sezione veronese degli Animalisti Italiani, una ragazza che si impegna tantissimo e nelle cui parole ho sentito un amore e una passione autentici per gli animali. Appena ha saputo chi ero mi ha detto che se volevo… Spighetto era mio. La difficoltà di far adottare un cane, soprattutto se è un cane che ha sofferto, è di trovare la famiglia giusta. E sembra che io abbia i requisiti… Però… però l’anima razionale della famiglia, cioè mio marito, mi ha (giustamente) fatto notare che rischieremmo di squilibrare l’equilibrio raggiunto (Joy, da quando Paco se n’è andato e da quando io ho avuto problemi di salute, ha deciso di diventare possessivo allo spasimo e anche… prepotente. Per fortuna Tommino ha l’animo del sottomesso e si assoggetta con grande gioia al suo modo di fare.) E poi andare avanti e indietro così spesso con due cani (dove vado io vengono anche loro) è già abbastanza difficile. Con tre potrebbe diventare molto molto dura. Ha ragione lui, ovviamente. Santa ragione. Eppure il mio cuore è in fibrillazione dal 2 dicembre. Continuo ad andare a vedere la foto di Spighetto, spesso mi sento con Manuela che mi dice come stanno andando le cose. E, visto che io non posso adottarlo, mi sono impegnata a dare un contributo per tutte le spese veterinarie e di pensione finora affrontate per Spighetto. Sono sicura che Paco lo vorrebbe. E’ come se me l’avesse chiesto lui, e finora non mi era mai capitato di “sentire” così tanto la sua volontà. Nel frattempo la voce si è sparsa e persino i media si sono interessati alla storia di Spighetto, che è andato in onda a Studio Aperto e stamattina, accompagnato da Manuela e Laura, le due volontarie di Verona degli Animalisti Italiani e della Lav, è andato a raccontare la sua storia ai “Fatti vostri”, la trasmissione condotta da Giancarlo Magalli. Centinaia di persone si sono commosse e si sono offerte di adottarlo.

Il rischio, in questi casi, è che sull’onda dell’emozione vengano prese decisioni non ponderate. E tutti sappiamo che adottare un cane non è come comprare un detersivo al supermercato. Un cane è per la vita. Quindi le richieste saranno attentamente vagliate. Sopra a tutte si sta delineando una scelta. Si tratta di persone che danno le migliori garanzie. Ma se la cosa andrà in porto, come mi auguro, vi farò sapere. La cosa strana è che è capitato a me, che avrei preso con me Spighetto, valutare per prima la candidatura. Vi confesso che ero prevenuta… nessuno potrebbe amare Spighetto come potrei amarlo io, pensavo egoisticamente. Ma poi ho messo da parte l’irrazionalità e ho dovuto (con gioia) ammettere che forse questa è la persona giusta per dare a Spighetto l’amore che si merita.

Spighetto ora è diventato un simbolo. E grazie a lui in un fine settimana i volontari di Verona sono riusciti ad affidare 18 cani in attesa di adozione. Insomma, questo piccolino sta già facendo del bene. Un po’ come ha fatto il mio Paco. Del resto qualche somiglianza c’è, non vi pare? E forse è proprio per questo che, anche se non sarà mio, gli voglio e gli vorrò sempre bene.

Diana

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