Il Labrador Club Italiano, oltre a diffondere una corretta cultura cinofila che sembra mancare nonostante se ne parli diffusamente, si propone di tutelare la razza in ogni circostanza: una di queste si presenta in occasione delle festività e coinvolge direttamente chi come noi ne fa una questione etica.

Al di là delle belle parole e della buona volontà che possono esaltare le qualità di un Club, esistono fenomeni da cui intendiamo dissociarci tutelando i nostri cuccioli affinché ne venga preservato il benessere.
Il problema continua a toccare ognuno di noi allevatori e, data l’entità del fenomeno e dei suoi risvolti, riteniamo opportuno abbracciare la campagna pubblicitaria “Non regalate cuccioli a Natale “ promossa dall’associazione “Amici di Paco”, fornendo le corrette motivazioni, al di là dell’uso spesso strumentale e retorico del concetto, che aiutino a togliere da uno stato di disorientamento coloro che, alla ricerca di un cucciolo, si trovano davanti tipologie di allevamento radicalmente differenti.

A quasi un anno dalla fondazione del Club, i contatti avuti con le persone ci hanno evidenziato quanti falsi luoghi comuni ruotino intorno ad una razza che deve principalmente la sua popolarità ad uno spot televisivo che inevitabilmente , dato il mezzo di comunicazione, ha aumentato di molto la domanda e, di conseguenza, ha fatto salire vertiginosamente il numero delle nascite .
Tutto ciò ha ovviamente aperto le porte ad un mercato privo di regolamentazioni incrementato inoltre da un periodo, quello delle festività, che si rivela fortemente propizio al commercio di cuccioli quale puro strumento di lucro, in quanto sfrutta una maggiore disponibilità economica ed una predisposizione ad acquisti futili.

Da ciò consegue che l’altissima “produzione”, che secondo le stime si aggira intorno ai 50 mila cuccioli di tutte le razze che vengono introdotti ogni anno nel nostro paese, favorisca uno dei più comuni e peggiori risvolti di maltrattamento e sfruttamento che si possa infliggere ad un essere vivente e senziente come un cane.
Oltre all’alto tasso di mortalità per mancata copertura sanitaria cui sono soggetti questi cuccioli, essi subiscono un ulteriore maltrattamento di carattere psicologico a causa di adozioni incoscienti che mirano a soddisfare spesso solo un capriccio sottovalutando l’impegno reale che comporta una specie che, pur così tanto diversa da noi, con noi ben si integra se si utilizza un linguaggio appropriato e coerente.
Un’ assente o impropria interazione uomo-cane provoca lo sviluppo di sindromi, stati di angoscia e stress che possiamo facilmente riscontrare in un cane costretto all’isolamento, privato di stimoli, di socializzazione ed a cui è stata negata una gerarchia sociale, elemento fondamentale di sopravvivenza in un mondo di vita selvatica e di branco al quale è stato sottratto, fin dall’antichità, per essere introdotto in un ambiente totalmente estraneo a quello d’origine.
Per queste ragioni ci rivolgiamo a tutti coloro che, ignorando le caratteristiche e le necessità di un cane e/o di una razza in particolare, prendono con leggerezza l’adozione di un cucciolo come dono per far felici i propri figli: riflettano sui rischi ed effetti di un mancato supporto educativo, sanitario ed alimentare che possono avere da parte di un buon allevatore; fattori che poco importano a chi considera gli animali come oggetti da speculazione anche a costo della loro vita e del loro benessere.

Considerando che tutti noi apparteniamo alla categoria degli allevatori e chiunque può fregiarsi di questo titolo, siamo coscienti del fatto che non si goda sempre di buona reputazione ed è per questo che uno degli obiettivi del Club è riunire allevatori che per passione condividano lo stesso ideale: il bene degli animali.

 

Ricordiamo infine, date le numerose richieste che vengono rivolte al Club per la segnalazione di un elenco di allevamenti affidabili, che al momento non abbiamo il potere di disporre di una struttura adatta alle verifiche che ci permettano di constatare e consigliare la qualità degli allevamenti.
Abbiamo un Codice Deontologico ed uno Statuto da osservare pena l’espulsione per chi non li rispetta, ma come Club non siamo ancora in grado di dare piena garanzia fornendo quel tipo di servizio che, peraltro, ricordiamo sarebbe riservato ai soci.
In attesa di realizzare al più presto questo progetto, ci impegniamo comunque a dare informazioni su tutto ciò che va richiesto per avere la maggiore sicurezza possibile nella scelta del cucciolo.

Il Segretario LCI
Fabio Mambelli

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