In riferimento all’articolo di Diana Lanciotti “Smettiamola di dare i numeri” pubblicato in questa pagina il 21 giugno 2003, pubblichiamo un articolo di Anna Morandi, direttore editoriale di www.ciaopet.it


Ma leggi e pene risolvono i problemi? E’ ora di pensare a più lente ma
incisive campagne educative e alla formazione degli educatori

27 giugno 2003
400.000 firme sono state depositate ieri per sollecitare il Senato affinchè
la proposta di legge già approvata dalla Camera dei deputati nel gennaio
2003 diventi legge.

15 gennaio 2003
LA PROPOSTA DI LEGGE APPROVATA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Gli animalisti la considerano l’arma vincente contro il fenomeno
dell’abbandono, ma le sanzioni previste in casi di maltrattamento e
abbandono potranno certamente essere un buon deterrente, ma non risolvono
certamente il problema. Abbiamo pubblicato di recente un’appello di Diana
Lanciotti
che correttamente cerca di analizzare il problema “abbandono” in
maniera diversa da quella regolarmente propinataci dai media.

ABBANDONO, UNA PIAGA MA…
LE CIFRE SULL’ABBANDONO DEI CANI: SMETTIAMOLA DI DARE I NUMERI

In merito alle riflessioni di Diana Lanciotti ecco cosa mi scrive il Dott.
Claudio Fantini, Medico Veterinario Coordinatore Area Dipartimentale Sanità
Pubblica Veterinaria ASL Roma D:
“Ho letto con molto interesse l’articolo sui numeri dell’abbandono estivo di
Diana Lanciotti e debbo dirti che condivido pienamente il contenuto e gli
argomenti trattati. Sono anni ormai che non assistiamo più a massicci
abbandoni estivi, come si verificavano nella seconda metà degli anni
ottanta, ma registriamo in tutte le regioni italiane un abbandono costante
nel corso dei mesi, con incentivazioni di rilascio nell’ambiente di un
maggior numero di animali durante il periodo dei calori delle femmine. La
percentuale di rilasci (abbandoni?, fughe spontanee?) nell’ambiente è del 5%
annuo della popolazione canina familiare complessiva. Questa percentuale è
stata ottenuta sulla scorta dei dati dei maggiori pubblici canili italiani e
calcolata sulla base della percentuale di ricattura dei cani tatuati,
confrontata con la verifica della percentuale di presenza nel domicilio dei
proprietari degli animali adottati presso gli stessi canili ad un anno
dall’adozione.
Lo studio ha considerato un periodo medio di 10 anni e la percentuale
risulta stabile nel tempo.
Come dice Diana Lanciotti è aumentata la percentuale di persone che
consegnano ai canili i propri animali per la sopraggiunta incapacità a
gestirli o mantenerli.
Sarebbe interessante condurre uno studio statistico sulle motivazioni di
tali comportamenti per trarne informazioni utili ad approntare eventuali
campagne informative tese a contrastare il fenomeno, o quantomeno ridurlo.
Non sono del tutto sicuro che inasprendo le pene si possa prevenire il
fenomeno. Generalmente si è visto che contestualmente all’aumentare della
sanzione, aumenta il”gusto” della trasgressione. Ritengo necessario
incrementare le campagne di sterilizzazione degli animali da compagnia e le
campagne informative ed educative dirette alla popolazione scolastica e a
tutte le persone interessate al fenomeno. ”

Naturalmente nessuno può eccepire sulla necessità di avere questa legge che
attende da vari anni, ma ancora molto ci rimane oscuro!!!!
Chi controllerà e sanzionerà sulla questione “maltrattamento” ?
A chi verranno devoluti gli introiti ottenuti con le sanzioni?
Come verranno investiti?
Sarebbe assurdo che il compito del controllo fosse affidato a coloro che poi
riceveranno i fondi delle sanzioni stesse!!!
Gli animali ci chiedono equilibrio e buon senso, non isterismi integralisti;
ma spesso accade che a loro tendiamo trappole che sono il frutto di un
frettoloso e inconcludente tentativo di risolvere i problemi come nel caso
della recente :

12 giugno
ORDINANZA DEL SINDACO DEL COMUNE DI SASSARI

Qui, infatti si è tentato di proporre una panacea allle aggressioni da parte
dei cani vietando l’introduzione, l’allevamento, la riproduzione e la
detenzione di cani appartenenti ad alcune razze definite “pericolose”:
Pitbull, American Staffordshire Terrier, Fila Brasileiro, Rottweiler, Dogo
Argentino e relativi incroci.
L’Ordinanza prevede alcune formalità burocratiche legittime, ma che
dovrebbero però essere estese a tutte le razze, poi alcune deroghe a favore
di chi possiede già qualche esemplare di queste razze indicando una serie di
cautele che devono essere messe in atto da chi li conduce in spazi pubblici
(museruole, guinzagli corti e una quanto mai generica indicazione sulle
capacità dei conduttori che si vuole siano “persone adulte, in grado di
controllarne i movimenti”.
Capisco anche le difficoltà di un amministratore che si trova a dovere
affrontare dei problemi sui quali non trova ancora nessun aiuto concreto,ma
l’Ordinanza “ordina” al punto 2°:
“Deroghe al suesposto divieto possono essere rilasciate dal Comune su
istanza dell’interessato previa istruttoria svolta dall’ufficio competente;

Ma quale ufficio competente e…soprattutto quanto competente????

Riprendendo il tema che mi ha portato a scrivere, mi sento di concordare
completamente con Claudio Fantini: investire sulle campagne per l’abbandono
estivo non argina il problema.
Occorrono controlli e censimenti territoriali e investimenti in campagne di
sterilizzazione, progetti informativi ed educativi per le scuole (inseriti
in percorsi didattici non slegati dal programma di formazione generale) e
corretti corsi di formazione per proprietari, ma prima di tutto per gli
addetti ai lavori.
Tutto questo però dovrà essere condotto da chi ha concretamente le
competenze per pianificare adeguatamente rimanendo slegati da interessi di
lobby o di ritorno di immagine …politica !

Da Ciaopet – www.ciaopet.it

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