AL BANDO I PIT-BULL: PUNIAMO LE VITTIME E NON I COLPEVOLI
Articoli tratti da “Amici di Paco” n 9 – dicembre 1999″

Nel novembre dello scorso anno il governo ha messo mano a una legge che tanti, noi compresi, avevano richiesto per penalizzare i combattimenti tra cani e stroncare il traffico di scommesse clandestine: un giro di affari che vale 1.000 miliardi l’anno. In realtà pare che il disegno di legge sia particolarmente incentrato a regolamentare la detenzione di una specifica razza, e non a penalizzare effettivamente i reati commessi dalla malavita, utilizzando i cani come strumenti inconsapevoli.

Questo provvedimento sa un po’ troppo di superficialità, se non di demagogia. Il fatto di punire così severamente la specifica razza dei Pit-bull sembra più un voler gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica che altro.
E, per far vedere che si fa qualcosa di eclatante, si fa la cosa più facile: creato il mostro Pit-bull, si sparano tutti i colpi a disposizione per annientarlo, facendo finta di non sapere che mille altri mostri sono pronti a prendere il suo posto.

Ma si tende a ignorare che, quando i Pit-bull saranno messi definitivamente “fuori combattimento”, arriveranno “i Dogo Argentino, poi i Rottweiler, poi i Pastori Tedeschi, poi i Terrier, poi i Barboncini, poi i Chihuahua, poi i bastardini, e così via”, come ha affermato Diana Lanciotti nell’intervista rilasciata a Radio Reporter, che riportiamo di seguito. La malavita non si ferma davanti a niente, tanto che già si sta parlando di una nuova “razza” da combattimento, il bandog, che starebbe comparendo nelle “arene” delle scommesse clandestine.

E non siamo i soli a sostenere queste tesi, perché dello stesso parere è anche un autorevole esperto come Danilo Mainardi, che in un’intervista al Corriere della Sera ha affemato che “anche l’eroico Pastore tedesco e il dolce San Bernardo, se trattati come i Pit- bull, possono diventare pericolosi”. Nella stessa intervista il dottor Mainardi parla di creare, attraverso una selezione accurata, un Pit-bull buono, mostrando di concordare con la nostra idea di una “riconversione” della razza verso impieghi socialmente utili, così come avevamo indicato nella lettera al Presidente del Consiglio che pubblichiamo oltre: “una riselezione, cioè, che tramite accoppiamenti attenti e rigorosi e un opportuno addestramento riporti la razza a recuperare le naturali doti di socialità, eliminando così le devianze esasperate dall’attuale scellerato allevamento.” Quindi, invece di prendere di mira il Pit-bull, e i suoi felici proprietari, che mai si sognerebbero di farne un’arma da guerra, calchiamo la mano con decisione sulla prevenzione, con controlli massicci e seri, e sulla punizione, con pene severissime, e non solo sulla carta. Certo, fa meno notizia, ma è più efficace.

Il DISEGNO DI LEGGE

DIVIETI
Sarà vietato importare, allevare, vendere o regalare Pit-bull. Per i trasgressori sono previsti l’arresto da 3 mesi ad un anno e un’ammenda da 15 a 200 milioni. Vietati i combattimenti tra cani, pena la reclusione fino a 3 anni per organizzatori, proprietari e scommettitori.

OBBLIGHI
I proprietari di Pit-bull o di altre razze “pericolose”, indicate in un elenco che successivamente il Ministero della Sanità dovrà redigere, dovranno denunciarne il possesso alla Prefettura. Chi non esegue, rischia una multa da 2 a 12 milioni. I cani dovranno essere identificati con un microchip e inseriti in un’anagrafe elettronica.
Diventerà obbligatoria, per i proprietari delle razze “a rischio”, un’assicurazione per la responsabilità civile. Per chi non la stipula, la multa va dai 2 ai 12 milioni.
I veterinari avranno l’obbligo di segnalare casi di morsi sospetti. Altrimenti rischieranno una denuncia per favoreggiamento e una multa di 500.000 lire.

CI SEMBRA STRANO CHE

Leggendo la sintesi del disegno di legge, ci sono alcuni punti che suscitano le nostre perplessità. Ad esempio, ci sembra strano che:
– ci si accanisca così tanto contro la specifica razza del Pit -bull;
– il Ministero della Sanità preveda di stilare successivamente all’approvazione della legge in Parlamento un elenco dettagliato di tutte le razze canine considerate “pericolose”;
– non siano previsti a priori i criteri per stabilire la pericolosità di queste razze;
— si parli solo di divieti o sanzioni, ma non di istituire controlli più severi e incisivi;
– siano previste pene un po’ troppo leggere per gli organizzatori dei combattimenti e gli scommettitori.
E, in più, vorremmo sapere, visto che quasi tutte le associazioni animaliste hanno evidenziato carenze e difetti nel disegno di legge: quali tecnici, quali esperti sono stati consultati dai legislatori per arrivare a definirne i principi? Il nostro timore è che il giudizio di “pericolosità” venga esteso senza nessun discernimento a tutte le razze grandi, da guardia, da difesa, giusto per mettere le mani avanti.
E la razza umana, quando sarà dichiarata fuori legge?

DIVENTEREMMO FEROCI ANCHE NOI

Proviamo a metterci nei loro panni, anzi, nel loro pelo, in quello di questi poveri Pit- bull, additati ormai come mostri assetati di sangue. Proviamo, fin da piccoli, ad essere privati di coccole e carezze. Proviamo a vivere tutto il giorno in gabbie buie e anguste. Proviamo a essere rinchiusi in un sacco e presi a bastonate. Proviamo a ricevere scariche elettriche là dove fa più male. Proviamo a essere drogati con sostanze che scatenano l’aggressività. Proviamo a restare a digiuno per giorni interi. Proviamo, così affamati, a doverci sfamare catturando prede vive e sanguinanti (conigli, galline, gatti…).
Proviamo, dopo tutto questo e ancora di più, a essere liberati in uno spiazzo e a trovarci davanti un altro disperato come noi, armato fino ai denti, che sa, come noi, di poter sopravvivere solo eliminando chi gli sta di fronte: il nemico. E provate a non ammazzarlo: se non vi ammazza lui, vi ammazzerà di botte il vostro padrone. E provate ad ammazzarlo: riceverete complimenti, pacche sulle spalle, premi speciali. Avrete, finalmente, la riconoscenza del vostro padrone. E sarete felici, perché è solo quella che conta per voi, a questo mondo. Questo mondo che non vi offre altro che due possibilità: uccidere o essere uccisi. Dite, non diventereste feroci anche voi?

MA I PIT BULL SONO DAVVERO DEI MOSTRI?

L’INTERVISTA SU RADIO REPORTER

Sulla questione Pit Bull si è scatenato un dibattito, seguitissimo da giornali, radio e tv. L’Ufficio Stampa del Fondo Amici di Paco ha provveduto a inviare a tutte le testate e ai responsabili delle varie parti politiche il proprio punto di vista, come già fatto con la lettera al Presidente del Consiglio.
Radio Reporter, che il sabato mattina trasmette la seguitissima rubrica “Domenica Bestiale”, condotta da Giuliana Pedroli, ha mandato in onda un’intervista a Diana Lanciotti, per far conoscere agli ascoltatori la sua opinione sul nuovo disegno di legge.
Riportiamo la sintesi dell’intervento del nostro direttore.
“Mi pare che questo provvedimento pecchi di superficialità e tenda a punire più le vittime (cioè i cani) che i colpevoli (cioè i criminali che organizzano un giro di scommesse che vale mille miliardi l’anno).
Sembra che l’obiettivo principale sia eliminare il mostro Pit Bull, ignorando che mille altri mostri sono pronti a rimpiazzarlo. Ma quando non potranno più “utilizzare” i Pit Bull, passeranno ai Dogo Argentino, poi ai Rottweiler, poi ai Pastori Tedeschi, poi ai Terrier, poi ai Barboncini, poi ai Chihuahua, poi ai bastardini, e così via. Il fatto è che con i metodi di addestramento a cui ricorre la malavita qualsiasi cane diventerebbe pericoloso. In certe mani ogni cane può diventare un potenziale assassino.
E’ importante puntare sulla prevenzione, con controlli massicci e seri, e sulla punizione, con pene severissime (non solo sulla carta). Auspicherei una riconversione dei Pit Bull: sono cani con grandi doti di obbedienza, docilità, intelligenza e versatilità.
Tramite una selezione attenta ed un addestramento consapevole, potrebbero essere riconvertiti in impieghi socialmente utili, come la lotta antidroga, la pet therapy, ecc.
Un’ultima considerazione: molti, sull’onda dell’emozione, pensano di poter adottare i Pit Bull sequestrati ai combattimenti. Ma attenzione, perché sono cani difficili, psichicamente compromessi, che in mano a persone poco esperte potrebbere non essere gestibili.”

Nelle foto: un Rottweiler, un Dogo Argentino e un Pitbull. Tutti potenziali assassini, se addestrati da delinquenti.